martedì 13 marzo 2018

RECENSIONE LIBECCIO DI MATTEO AUTUORI

Dettagli
Generi Romanzi e Letterature » Poesia
Editore Youcanprint
Formato Libro
Pubblicato 01/03/2018
Pagine 62
Lingua Italiano
Isbn o codice id 9788827811849
SINOSSI
Pensieri in lettere, trame di vita vissuta e da vivere. Questo è ciò che permea le pagine della prima opera di Matteo Autuori. Un movimento continuo, nel corpo e nella mente; un susseguirsi di foto per nulla sbiadite, anzi, limpide e vive. Concetti che sono simboli chiari e diretti di un mondo e dei suoi vizi, che sono spunti di riflessione pura e una mano tesa al lettore, un invito per nulla celato dell'autore a entrare pienamente tra le frasi delle sue poesie e nella sua stessa mente.





Citazione da “Senza titolo”

T’ho raccontato una favola;
era limpida,
leggera…
quasi parlava di te.
La storia di una fata,
bellissima,
con due occhi tagliati da uno scultore,
una bocca di rosso tulipano
e mani di seta rarissima.
Non aveva ali,
ma sapeva farti volare…
Erano parole di fiore,
di profumate e ondeggianti viole,

punte di dita sulle giuste corde…


RECENSIONE
La poetica di Autuori è una poetica moderna, si tratta di vere e proprie lettere in poesia. I suoi versi sono prosastici, senza mai badare a rime alternate o baciate. Il vero poeta moderno che accalca righe di essenziali e profondi emozioni una dopo l’altra nel suo diario alternando la quiete dopo la tempesta e il libeccio della vita(proprio il libro prende il titolo dall’omonimo componimento). Regala ai suoi componimento uno stile odierno, fresco, giovane, dove inserisce anche strani titoli in lingua inglese e in altre mette quella vena fantasy illusoria che si traveste di realtà incitando il lettore a ritrovarsi dentro a ciò che prova lui stesso scrivendo.
Le poesie dell’autore sono una diversa dall’altra e non ne ho trovata una che preferisco rispetto a tutte, perché in tutte c’è qualcosa di diverso, autentico ed emozionale. Nel cuore mi rimarranno sicuramente Quando una donna piange e Senza titolo, ma ripeto i suoi sono un linguaggio e uno stile talmente particolari da dover far conoscere e approfondire. Definirei il suo talento poetico un fiume continuo in discesa e in salita che trova libero sfogo nell’ispirazione, ovvero quell’antico cassetto che veramente in pochi ormai possiedono o sanno di possedere. E poi… come dice in una sua poesia, i versi più belli sono quelli che rimangono dentro all’autore, quelle poesie che non vengono date “in pasto” al pubblico ma si soffermano sulla soglia dell’anima per esplodere nel cuore di chi scrivere senza mirare a notorietà e consenso. L’amore dell’autore per la poesia si racchiude in una tavolozza di colori, proprio come fa un pittore, ogni volta ha un colore e un’ispirazione diversi per riuscire ancora ad emozionarsi guardando un tramonto e aspettando con trepidazione un nuovo giorno.
FRANCESCA GHIRIBELLI

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