venerdì 29 settembre 2017

RECENSIONE “SCUSI, DOV’ERA PIAZZA BOVIO?” DI ENZO BIAGIONI


SINOSSI
Una raccolta di dieci racconti che trattano di storie solite, insolite e surreali. L'autore si lascia trasportare da memorie e fatti e li elabora in un intreccio fra realtà e fantasia alla ricerca della identità di Piombino. La storia adesso sta correndo così velocemente che sembra diventare indispensabile conservare il ricordo di qualcosa che sta inevitabilmente trasformandosi.



• Copertina flessibile: 164 pagine
• Editore: Ass. Culturale Il Foglio (1 gennaio 2014)
• Collana: Narrativa
• Lingua: Italiano
• ISBN-10: 8876065334
• ISBN-13: 978-8876065330



SINOSSI


Una raccolta di dieci racconti che trattano di storie solite, insolite e surreali. L'autore si lascia trasportare da memorie e fatti e li elabora in un intreccio fra realtà e fantasia alla ricerca della identità di Piombino. La storia adesso sta correndo così velocemente che sembra diventare indispensabile conservare il ricordo di qualcosa che sta inevitabilmente trasformandosi.


RECENSIONE
Sfumature di vena surreale e cruda verità si intrecciano fra le righe di Biagioni, valido e “filosofico” collaboratore di Costa Etrusca. La sua filosofia non annoia, perché è una filosofia con morale di fondo spiccia, anche se inconsueta. Una forma scritturale interiore appassionata di astrologia e di quella visione un po’ poetica per una realtà che di poetico non ha niente al giorno d’oggi, ma è proprio l’arma dell’immaginazione a riuscire a vestire al meglio il perfetto ruolo per esporre idee non banali, ma assolutamente sagge. I racconti che ho amato di più sono Lo scoglietto della morte e Ritorno al futuro, ma ogni testo ha una particolare morale politica e umana. Non è il tipico racconto di un piombinese che dopo molti anni di assenza per lavoro torna nella sua terra d’origine, perché di tipico non ha nulla, anzi lo definirei un percorso atipico per un libro che si differenzia da molti altri per raccontare la sua… la nostra Piombino immaginando addirittura che fine farebbe senza la sua amata piazza Bovio! Impensabili situazioni costruiscono un labirinto “orfico” intercalando sul suo cammino valide orme per un puzzle ancora tutto da risolvere per una città che ancora oggi deve riuscire a trovare la propria identità coltivando gli errori del passato e scrivendo un nuovo e speranzoso futuro. Una trama efficace con uno stile letterario non semplice, prevalentemente aulico ma che al contempo arriva dritto al sodo. Quasi un input per la vita dei nostri giorni e che ci spinge ad aprire gli occhi sulle nostre mosse, i nostri pensieri e soprattutto ci fa porre attenzione sullo sguardo di chi con infida ipocrisia ci circonda.

Francesca Ghiribelli