mercoledì 29 aprile 2015

RECENSIONE “MI RICORDO” di Paola Capriolo

COLLANA ITALIANA


Titolo: Mi ricordo
Autrice: Paola Capriolo
Pagine: 272
Prezzo € 16
Dimensioni: 14 x 21,5 cm
Copertina: brossura con bandelle
Uscita: 25 marzo 2015
ISBN: 9788809805644

TRAMA
Adela e Sonja: due figure di donna e due destini che non si potrebbero immaginare più diversi. La prima, negli anni trenta, conduce un’agiata esistenza accanto ai genitori nella loro villa in riva al fiume, intrecciando con un insigne poeta un ingenuo e appassionato carteggio sull’arte, la musica, la bellezza; la seconda, ai giorni nostri, lavora nella stessa casa come badante al servizio di un vecchio signore dispotico. Ma non è stato un caso a condurla lì, perché, come scopriremo a poco a poco, un vincolo profondo lega queste due vicende che scorrono parallele nelle pagine del libro. Mentre si prende cura del padrone accompagnandone la regressione verso l’infanzia, Sonja compie un lungo, tormentoso “scavo archeologico” alla ricerca del proprio passato familiare; intanto, le lettere di Adela al poeta ci svelano il lento precipitare della sua vita dalla normalità all’incubo: le persecuzioni razziali, la deportazione in un campo di sterminio, la “salvezza” pagata con i servigi prestati in un’altra casa, dalle imposte perennemente chiuse, che gli aguzzini definiscono con atroce ironia “la casa della gioia”, l’impossibile ritorno, dopo quella degradazione estrema, alla normalità di una vita borghese. Se esiste una speranza di riscatto, è affidata alla memoria e alla compassione di chi viene dopo; o forse a quella misteriosa frase di Dostoevskij, “la bellezza salverà il mondo”, di cui Sonja intuirà solo alla fine un significato possibile.
Due donne e il mistero di una casa sul fiume. Due destini che si intrecciano tra il dolore della storia e il riscatto del presente.

AUTRICE
Paola Capriolo, nata a Milano nel 1962, ha esordito come narratrice nel 1988 con la raccolta di racconti "La grande Eulalia" (Feltrinelli), alla quale sono seguiti numerosi romanzi, a partire da "Il nocchiero" (Feltrinelli, 1989), "Il doppio regno" (Bompiani, 1991) e "Vissi d’amore" (Bompiani, 1992), sino ai più recenti "Una di loro" (Bompiani, 2001), "Qualcosa nella notte" (Mondadori, 2003), "Una luce nerissima" (Mondadori, 2005), "Il pianista muto" (Bompiani, 2009) e "Caino" (Bompiani, 2012).Le sue opere hanno vinto importanti premi letterari e sono tradotte in molti paesi stranieri. È anche saggista e autrice di libri per ragazzi e da anni traduce classici della letteratura tedesca, da Goethe a Kafka, da Kleist a Thomas Mann. Collabora alle pagine culturali del "Corriere della Sera".

LINK
Link del libro su Giunti Editore: http://www.giunti.it/libri/narrativa/mi-ricordo/
Link della pagina autrice sul sito di Giunti Editore: http://www.giunti.it/autori/paola-capriolo/
Link allo sfoglialibro: http://www.giunti.it/media/estratto-mi-ricordo-91NG9GM5.pdf

Citazione dal libro

''...Quale assurdo istinto, quale donchisciottesco spirito di conservazione spinge le famiglie a tramandare tutto questo negli anni e nei decenni,invece di gettarlo via, ad affidarlo comunque, per ogni evenienza, alla polvere di una soffitta, come i naufraghi sperduti in mezzo all'oceano affidano le loro speranze di salvezza a un messaggio nella bottiglia?...''

RECENSIONE
Un libro, a mio parere ineguagliabile, splendido nel suo approfondire l'animo umano. Una storia dalle vicende drammatiche ed esistenziali ambientata in un'epoca importante e incisiva per inorgoglire un romanzo di impronta storica.
Nonostante legga molti generi diversi e moltissimi libri, non avevo mai incontrato la sublime sensibilità che questa autrice mette in ogni riga mischiando un abile stile narrativo con la sapienza aulica e poetica di una letteratura d'altri tempi.
Qualcosa di antico e inestimabile proprio per la sua capacità di rendere l'autentica preziosità di un libro impareggiabile e concreto, ma soprattutto completo da tutti i punti di vista.
Un capolavoro odierno narrante le difficoltà di un' infelice anima che vive nel quotidiano, ma che si sdoppia raccontando le storie di un'altra figura femminile vissuta durante la seconda guerra mondiale.
All'inizio il lettore può sbagliare e riuscire a far combaciare i lembi della personalità di entrambe, rischiando di farle sembrare la stessa identica persona, ma soltanto in seguito e arrivando alla fine comprenderà che sono due entità perfettamente distinte.
Due entità distinte, però facenti parte dello stesso cerchio di vita.
La prima, Sonja, una cinquantenne che vive nel nostro tempo e fa l'infermiera, narra la sua nuova esperienza al fianco di un anziano malato un po' serioso e scorbutico, ma che con il tempo le aprirà una piccola parte del suo cuore.
Dall'altra Adela, una ragazza ebrea vissuta ai tempi del secondo conflitto mondiale e che intrattiene un rapporto epistolare molto profondo con un poeta tedesco dell'epoca.
Ma tutto l'amore che mette nelle sue lettere verrà dimostrato dall'altra parte? Una ragazza ancora giovane, legata ai suoi sogni un po' infantili, e con un'esistenza scandita dalla noiosa e troppo tranquilla routine quotidiana. Figlia di un medico e amica di Kurt, un ragazzo anch'egli promettente e futuro 'dottorino', che le fa la corte e sembra non 'etichettarla' per il solo fatto di essere nata 'ebrea'.
Ogni capitolo è uno slancio nel presente e subito dopo si ritorna con un tuffo nel passato esaminando ogni stato d'animo o pensiero delle protagoniste, e posso dire che di essermi incantata dello stile usato per le lettere di Adela: una scrittura aulica e davvero molto pregiata, perfetta per rendere bene anche l'idea dell'atmosfera poetica del destinatario.
E Sonja, come mai è capitata proprio in quella casa sul fiume? All'inizio il lettore capirà che ha tante similitudini con quella di Adela, ma sarà la stessa identica abitazione?
Il tutto è reso davvero misterioso ed enigmatico da questa villetta affacciata su un giardino, dove un corso d'acqua vibra di incessante vita fra oblio e realtà.
L'autrice ha incoronato veri protagonisti anche la casa e il fiume stessi, ma cosa più importante porta il paragone filosofico di una reale esistenza sfiorando in modo eccellente il poetare di questo Grande Poeta dell'epoca, di cui Adela si è segretamente invaghita.
L'ha conosciuto una sera durante un incontro poetico,senza aver avuto il piacere di parlargli, ma lui risponde sempre brevemente alle sue lettere e spesso le ignora senza risponderle.
Ed ecco che questa domanda aleggia fino in fondo al libro: ''la bellezza salverà davvero il mondo?''
Quella bellezza che la stessa Adela possiede e Sonja anela ad avere, ma che per la prima avrà un qualcosa di funesto e triste da incidere sulla vita stessa.
Già, quella stessa bellezza che l'ha salvata, pur avendone pagato a caro prezzo la dignità per tutto il corso della sua esistenza.
Grandi temi profondi ed esistenziali per un romanzo che resterà certamente indimenticabile, quindi lo consiglio vivamente a chi adora le storie fra passato e presente con quel mistico silenzio denso di rimpianti e dubbi.





FRANCESCA GHIRIBELLI

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