domenica 8 dicembre 2013

Recensione: "L'anello di ferro" di Ornella Albanese


Titolo: L'anello di ferro
Autore: Ornella Albanese
Editore: Leggereditore
Pagine: 288
Prezzo: 10.00€
Data di uscita: 30/06/2011

Trama

1135. Giselda attende il suo promesso, Manlius. Sono anni che è lontano dalla sua terra e potrebbe anche non farvi più ritorno. La ragazza è giovane, impavida, e desidera provare emozioni forti, che la distolgano dal torpore che la circonda. Tramite la sua damigella, Giselda riceve un invito da parte del figlio del capo del clan rivale al suo, e lei accetta senza esitare. L'appuntamento è nel bosco vicino, al tramonto. Purtroppo, però, di Giselda non si troverà più traccia, e la sua sorte si conoscerà solo attraverso le parole della damigella che ha assistito al suo terribile omicidio. Proprio ora che Manlius è tornato... La sua ira è incontenibile. Si scatena così una guerra sanguinosa che fa riemergere intrighi e misfatti antichissimi. I due clan metteranno in campo tutte le loro armi, anche quelle della seduzione... La figlia dei Rosetum, infatti, conquisterà Manlius, cercando in tutti i modi di proteggere il destino della propria famiglia. Le insidie però non si celano solo tra le file dei nemici, ma anche fra le persone più care, e ora è giunto il momento della vera resa dei conti.

Recensione

Mi piacciono molto i romanzi con ambientazione storica, e devo dire che appena ho aperto la prima pagina di questo libro, non sono riuscita a placare la curiosità per questa meravigliosa storia!
L’ho terminato in pochi giorni e ne sono rimasta affascinata davvero tanto! Tutto comincia con l’agguerrito e implacabile antagonismo che esiste tra le due antiche stirpi dei Rosetum e dei Tarsia, come spesso accade nei buoni romance storico-medievali che si rispetti. Per non parlare del fatto che la trama sia pervasa da quel pizzico di tono ‘rosa’ che mette al centro di tutto un bacio rubato. La classica causa che scatena nuovamente i rancori, per un po’ rimasti sopiti, ma mai cancellati fra due valorose famiglie nemiche. Le vicende ambientate in una selvaggia e indimenticabile Calabria medievale riescono a includere ogni genere romanzesco: l’intrecciarsi dei profili di tanti personaggi principali e secondari, le appassionate storie d’amore, ma soprattutto questo libro è adatto per chi ama il periodo ‘buio’ del Medioevo, i suoi colori di contrasto e la passionale istintività degli uomini di quel tempo. In tutto aleggia il mistero che vibra intorno alla scomparsa di Giselda, cugina e futura sposa di Manlius di Tarsia. Il prode guerriero dopo un lunghissimo tempo trascorso in battaglia lontano da casa torna al suo castello per ritrovare il padre Timoteo e il fratello Goffredo. Non appena viene a sapere che la sua promessa sposa non ha aspettato il suo ritorno ed è fuggita con Aureliano dei Rosetum, il quale l’ha brutalmente uccisa e stuprata, Manlius viene accecato dalla rabbia e dall’antico rancore che serba da sempre per quella famiglia. Ma sarà davvero tutto come sembra? O è molto più facile vedere come colpevole un antico nemico rispetto che guardare in faccia la realtà? Questo libro ci mostra ancora una volta come le cose spesso non siano come sembrano. Non mancheranno colpi di scena e personaggi essenziali come la serva Amelina e il piccolo storpio Livio: per non dimenticare di Gauda e Yusuf, grandi amici da sempre di Manlius. E poi il mistero che racchiude il titolo del romanzo,il quale apre le porte ad un’affascinante e bellissima donna dal temperamento forte e davvero sorprendente: Silia, la figlia di Alberico dei Rosetum. Una ragazza dal fascino diabolico, ma che mostrerà una fervida saggezza e intelligenza. Un libro dai risvolti emozionanti che non ti fa staccare gli occhi dalle sue pagine! Una lettura consigliata soprattutto a chi ama questo periodo storico e gli intrighi familiari.

Francesca Ghiribelli.


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