mercoledì 27 novembre 2013

Recensione di ‘Tregua nell’ambra’ di Ilaria Goffredo


Per chi fosse interessato al libro visitate il sito dell’autrice per tutte le info: http://treguanellambra.blogspot.it/

L'AUTRICE

Ilaria Goffredo è nata nel 1987 e vive in Puglia. Ha viaggiato in tutta Europa e ha lavorato in agenzie di viaggi e grandi villaggi turistici. Nel 2005 ha lavorato come volontaria in una scuola professionale di Malindi, in Kenya. Lì si è innamorata di quella terra meravigliosa e della sua gente straordinaria. Ad ottobre 2010 si è laureata in Scienze della Formazione. Cura una rubrica di recensioni letterarie sul blog di Itodei sul suo blog e collabora con il sito Talento nella Storia. È stata giurato ufficiale del concorso “Casa Sanremo Writers Edizione 2013”. Ha vinto diversi premi letterari per racconti e diari di viaggio. Con il romanzo “Tregua nell’ambra” si è classificata finalista nel concorso nazionale ‘ilmioesordio 2012’.

Recensione

Era da tanto tempo che non leggevo una storia profonda e indimenticabile come questa. Un meraviglioso racconto dettagliato con anima e cuore di un contesto storico importante come la seconda guerra mondiale.
Tutto comincia in un piccolo paese pugliese, Martina Franca. E questo credo sia l’evidente dimostrazione della bravura di questa autrice emergente, perché immerge una piccola grande storia di una ragazza semplice di paese in uno stupendo romanzo storico,il quale ci invita ancora a non dimenticare mai le barbarie, che la guerra ha inflitto nel nostro passato.
Sullo sfondo della Puglia c’è Elisa,(il vero nome è Elisabetta), una giovane ragazza di diciotto anni che vive nel quotidiano terrore di una guerra senza scrupoli e senza via d’uscita. Le giornate si susseguono fra stenti, povertà e fame al fianco di suo fratello e di suo padre, ma solo più in là si accorgerà di quanto quella noiosa e scarna quotidianità possa essere veramente preziosa e cara: quando la forza del conflitto imperverserà sul suo destino.
Un unico e importante evento sorprenderà la sua esistenza, l’amicizia che la lega ad una cara vicina di casa, Marisa, la porterà a conoscere Alec, figlio della donna.
Elisa rimane letteralmente affascinata dalla sua aitante bellezza: fisico alto e prestante, capelli mori e quegli occhi sognanti dalla luce d’ambra.
Ed ecco che tra di loro nasce la pura semplicità di un amore giovanile, che attraverso la seguente e forzata distanza fra i due, si rivelerà ancora più forte della guerra stessa.
All’inizio l’identità di Alec è pervasa di mistero, perché egli racconta ad Elisa di vivere e lavorare al Nord. Poi ha un accento molto strano, quasi straniero e le rivela di non poterle dire tutta la verità, perché potrebbe metterla in pericolo.
E sarà proprio la conoscenza del giovane a regalarle la felicità del vero amore, ma anche le continue e agghiaccianti punizioni della guerra.
Un amore diviso e combattuto dalla crudeltà violenta e quotidiana delle Camicie Nere, per poi proseguire nei campi di concentramento con la fredda descrizione dell’orribile vita, che si svolge là dentro. Se può essere ancora chiamata vita.
Lascio ovviamente al lettore la curiosità di procedere nella trama di quest’avvincente storia passo dopo passo restando positivamente colpito dalla bravura dell’autrice, che riesce a padroneggiare ogni cambio di scena con maestria. Dall’austera ambientazione di un conflitto pieno di scempiaggini e privazioni alla seconda parte del libro, in cui descrive con leggiadra dolcezza e magnifica sensibilità il sentimento fra i due protagonisti.
Ho amato soprattutto il capitolo ‘Profumo di more’, ma anche molto l’ultima parte dedita al Castello Svevo di Bari, adibito alla sede militare dei soldati americani e inglesi.
Per me niente andrebbe sminuito in questo libro, perché ho amato leggere ogni scena e ogni vicenda allo stesso modo. E da inguaribile romantica, ovviamente ho adorato lo stile della Goffredo, soprattutto nella seconda parte, trovando molte citazioni davvero indimenticabili e pervase di poesia, genere che io adoro.
Ho apprezzato molto anche l’inserimento della lirica ‘Se questo è un uomo’ di Primo Levi, che è una tra le più belle esistenti e dedita a ricordarci che l’orrore della guerra non dovrebbe esistere mai.
Anche se il mio parere non potrà contare molto, posso dire che questo romanzo, arrivato finalista al concorso nazionale ‘il mio esordio 2012’, non ha avuto la giusta diffusione e nessuna casa editrice si è fatta avanti per poter pubblicare quello, che personalmente considero un piccolo grande capolavoro. Quante volte vediamo autori famosi e non, che hanno avuto la fortuna di essere pubblicati e distribuiti con successo raggiungendo una celebrità spesso non del tutto meritata?
Per questo dico,diamo spazio alle voci di scrittori italiani che veramente meritano, e questo libro merita davvero di essere diffuso da una casa editrice famosa e nota per essere conosciuto anche a livello internazionale.
Non tutti gli autori emergenti riescono in tale bravura e fra i tanti generi esistenti, portiamo avanti una penna italiana, che è riuscita egregiamente a farci capire quanto l’amore possa battere ogni guerra e rendere uomini, mentre non serve a niente e a nessuno essere carnefici della propria vita e di quella altrui.
Uno stile davvero fresco e originale che porta avanti dal passato un amore di quel sapore antico e semplice, perché è proprio nella semplicità che si nasconde il vero amore.
Una lettura assolutamente da consigliare, augurando che un utile passaparola faccia sbocciare completamente l’autrice alla luce di tutti. Ringrazio Ilaria Goffredo per avermi dato la possibilità di vincere questo libro tramite un giveaway organizzato su facebook. Così vincendo, l’ho ricevuto con una dedica autografata direttamente da lei.

Voglio regalarvi una citazione che mi è rimasta nel cuore, estrapolata da un dialogo di Alec dedicato alla sua Elisa e che ha fatto diventare questo libro uno dei miei preferiti, sicuramente il migliore letto questo anno.

<< E lei è la luce e il buio, i poli opposti e indissolubili di ogni materia; il rumore e il silenzio, ogni cosa che sento. Nell’aria, nell’acqua,nel fuoco, c’è sempre lei, tu, sfuggevole come una bambina dispettosa eppure penetrante come un pugnale nel petto. E mi fa sanguinare; ma amo veder quel sangue gocciare, per te, per permetterti di berlo e impadronirtene, impadronirti di me, della mia carne. La mia mente il mio cuore sono già tuoi. Da tempo.>>

Questa invece è una piccola citazione di Elisa:

Un giorno torneremo laggiù,
io e il mio amore,
torneremo nella piazza di luci,
danzeremo man nella man,
cuor a cuor,
ancor buoni, ancor giovani,
torneremo nel giardino delle rose,
dove il tempo non corre,
io e il mio amore…

E poi la pioggia, il dolore, profumo di more e gocce di fiume,la torre sul mare, un anello, tregua nell’ambra.

Frasi che per chi leggerà la storia toccano il cuore commuovendo l’anima.
Una storia di vita indimenticabile che spero, vista la conclusione quasi sospesa di questo primo libro, possa continuare ad emozionarci.

Francesca Ghiribelli.

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