sabato 6 ottobre 2012

Recensione ‘’Il Palazzo – La saga di Saint Germain’’






A differenza di tutte le altre storie di vampiri, benché io non ne sia un’accanita lettrice, in questo romanzo ho trovato la vera autenticità della loro stirpe.

Non è la solita storia paranormale al centro di un superficiale contesto passionale, anzi inquadra il protagonista, Francesco Ragoczy, come un alchimista dalle capacità straordinarie che il vampirismo gli concede, ma soprattutto lo rappresenta come un gentiluomo, oltre che benestante, anche ricco di generosità e altruismo.

Abbiamo sempre pensato che i vampiri fossero esseri assetati di vendetta e colpevoli di atti sanguinari, ma questo romanzo smentisce questi antichi pregiudizi.

La storia ha al centro tanti personaggi, dividendosi in tre parti. Ed è proprio questo il merito dell’autrice, che al confronto di molte altre, riesce a rendere realistica nei tempi e nei luoghi l’origine storica della saga di Saint Germain.
L’ambientazione è la Firenze rinascimentale, dove si ritrovano volti straordinari e indimenticabili, come quelli di Lorenzo de’ Medici e Botticelli. Il tutto reso autentico e veramente fedele all’epoca dalle minuziose descrizioni della scrittrice.
Fra questi volti noti e familiari, c’è anche quello seducente e femminile di Demetrice Volandrai, graziosa cortigiana al servizio di De’ medici, che fin da subito resta folgorata dall’affascinante proprietario del più lussuoso palazzo di Fiorenza, il vampiro Francesco Ragoczy da San Germano.
La narrazione non fa bruciare subito l’evidente passionalità fra i due, perché la dolce e intelligente Demetrice, promettente alchimista, sospetta del magnetico fascino dell’uomo,accorgendosi che possiede qualcosa fuori dal comune.
Alla fine, però la curiosità verso l’antichissima scienza alchemica, che pratica nelle segrete stanze del palazzo, la induce a diventare la fedele aiutante del vampiro. Egli assapora a distanza il sorprendente fascino che la donna suscita in lui. E’ da moltissimo tempo che non prova certe sensazioni: niente di tutto ciò è riuscito a provare con la precedente amante Estasia, cugina di Botticelli. Il romanzo dedicherà una cospicua parte al personaggio dannato e disperato di questa donna, che in seguito si pentirà per aver commesso così tanti peccati carnali con il vampiro; infatti soltanto alla fine di una lunga redenzione diventerà Suor Estasia di Santa Maria degli Angeli.
Ma, se nella prima parte del libro, le vicende di questi personaggi storici rapiscono il lettore, dovremo attendere la fine della storia per sapere come si concluderà il forte legame tra i due protagonisti. Ed è qui, che ancora una volta la Yarbro ci sorprende, perché soltanto quando Demetrice verrà accusata di eresia, il vampiro dovrà cercare di trarre in salvo la sua amata. Qui, vi sarà l’acerrimo nemico in veste di monaco, Girolamo Savonarola, che animato da un terribile fanatismo religioso porterà Fiorenza a soccombere alla superstizione e alla violenza.
Un romanzo che riserva un sorprendente biglietto da visita al periodo rinascimentale, mentre alla fine il lettore potrà scoprire, oltre che le vere origini e tradizioni, anche il misterioso segreto che tiene in vita nei secoli il mondo dei vampiri. Ognuno di loro come noi, ha un forte legame per la propria terra natia. Un motivo in più, per leggere questo libro.

Francesca Ghiribelli.
 

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