domenica 5 giugno 2011

IL MAGICO SAPORE DELL'ATTESA


 
 
Rubrica su www.liberaillibro.com di Francesca Ghiribelli
 
Su un morbido e spoglio tappeto di foglie attesi l’autunno di quella notte e rimasi guardinga a sprimacciare in cielo le piume di quell’ormai tramontato arcobaleno; discesi la scala dell’abbandono e mi ritrovai bandita dal perdono: l’uscita per il giorno era vicino,ma poteva trovarla soltanto l’ingenua voce di un bambino.
Sembravo rapita dal perenne incanto di quel pianto,mentre tutt’intorno continuava il meraviglioso sorridere di un celeste manto; preziose cornici argentavano i sogni ormai perduti nell’illusione di aver trovato una terra fertile che ora lasciava le sua gesta nel cuore di nessuno.
Scintille accese nel focolare della sera avevan fatto di quella gioia così fiera solamente il timido e spaventato abbraccio di una chimera; tutto ho perso,ma niente incompiuto ho lasciato dentro quella lacrima vacillante che la notte regala al giorno ed il mattino orgoglioso ne fa rugiada.
Ancestrali e diritte vie han percorso le impervie rotte che l’anima sul cammino ha incontrato,ma adesso niente è ciò che è stato: l’imminente tedio del presente ha avvolto improvvisamente la sua logora memoria nel passato della mia storia.
Ho conosciuto vaghi sorrisi fatti di perdute promesse che han ricamato ad oltranza su quelli sguardi fatti di speranza,ma il verde occhio della fiducia ha tramutato in cenere quella voglia infinita di assaporare il silenzioso passo della vita.
I battiti del cuore han voltato pazientemente quelle pieghe ormai ingiallite che il foglio lascia sul vivere e dietro ha scoperto nuovamente ciò che ogni giorno aspettiamo trepidamente.
Scrivo e mentre leggo mi rendo conto che sto appena svelando al segreto mondo della mia coscienza il furtivo ed orgoglioso bacio dell’attesa: il mite e limpido colore a cui nessuno ha ancora dato amore.
Soltanto i sottili fili del tempo potranno ricucire pezzi di memoria e raccontare una nuova storia: non sono smarrita per sempre, ma ho solamente bisogno di far rifiorire delle cose il contorno.
Sopravvivendo ai maliziosi affronti che il destino ci propone potrò riuscire a dare a quell’attesa un nome: non una parola, non un gesto e neanche un respiro,ma è quell’astratto sapore a cui solo vivendo la vita potrò regalare amore.
L’amore per l’attesa di un attimo è l’intera storia per scrivere la vita. 


Francesca Ghiribelli


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